Fare la copywriter per il web significa scrivere i testi che gli utenti visualizzeranno e leggeranno sui siti web.
Tuttavia esistono anche testi che hanno altre funzioni e che non sempre sono visibili a un primo sguardo, rientranti anch’essi tra i testi di cui mi occupo.
Tali testi sono, per Google in particolare ma in generale per tutti i motori di ricerca, un po’ come il trucco nascosto di una pozione magica, di cui il bravo mago non rivela mai tutti gli ingredienti o la formula, perlomeno non integralmente: ma su di essi voglio svelarti in questo articolo un segreto che non ti aspetteresti.
Prima di farlo voglio aiutarti però a comprendere di cosa sto parlando, soprattutto rivolgendomi a chi non è del mestiere e non conosce gli aspetti tecnici nella realizzazione di un sito web.
Dunque, detto in maniera semplice, tali testi sono i cosiddetti “tag” o “metatag”, metadati che comprendono titoli e didascalie di diverse tipologie e che sono utilizzati, a vari livelli nel codice html, per comporre la pagina web con una serie di indicazioni che sono indirizzate non tanto al lettore umano, ma ai motori di ricerca e ai loro “spider” o “crawler”, che analizzano ciò che avviene sulla Rete.
Tag: description, title e altri testi
Per chiarezza, ho deciso di riassumere con la parola tag tutto un insieme di testi usati in vari campi del sito,che normalmente non sono visualizzati nella pagina e in cui ci si può imbattere, per esempio, facendo una ricerca su Google oppure guardando l’anteprima del sito sui social quando viene pubblicato un link.
Ecco i principali testi “tag”, con un esempio:
Ed ecco una breve descrizione di ogni tag:
– Meta description
La meta description è la descrizione che compare nei risultati delle ricerche su Google, sotto link/url e title. È composta da un breve paragrafo di riepilogo, da poche parole o da una sola frase (che deve avere preferibilmente senso compiuto) che servono a far capire a Google (e al lettore) cosa troverà nella pagina che potrà aprire.
– Title tag
Il title tag è il titolo della pagina: non tanto, però, quello che compare sulla pagina stessa, bensì quello che compare nella Serp (l’elenco dei risultati che l’utente si vede proporre dopo aver fatto la sua ricerca) e che identifica la pagina favorendone il posizionamento nel motore di ricerca.
– Keyword
La keyword si può tradurre direttamente come “parola chiave”: è la parola o la breve combinazione di parole che descrive il contenuto della pagina e l’argomento per il quale la pagina si candida a diventare, idealmente, la migliore risorsa online che l’utente potrebbe cercare su internet.
– Url
La Url o più comunemente “link” è l’indirizzo univoco sul web a cui si trova la pagina, in genere introdotto da http o https.
Lo scopo dell’esistenza di tali “tag”
L’obiettivo dell’esistenza di questi testi “nascosti” nella pagina è aiutare i già citati “spider” o “crawler”, “ragni elettronici”, che il motore di ricerca utilizza per scansionare l’intera rete, a comprendere e classificare le pagine.
In questo modo Google (ma non solo) può trovare una specifica pagina e inserirla nei risultati che emergono di fronte a una ricerca dell’utente per aiutarlo ad avere le informazioni che cerca.
I tag permettono ai motori di ricerca di selezionare, con più cura e con più facilità, le informazioni.
Il “trucco” che non devi trascurare
Non sono solo una copywriter freelance, ma sono anche una profonda osservatrice del mondo web. Guardo e analizzo i siti di vari settori e argomenti ogni volta che devo seguire un progetto oppure che mi capita di fare ricerche e poter approfondire.
E una cosa che capita molto spesso, molto più spesso di quanto si pensi, è trovare siti con errori di vario genere: non solo strutturali o di progettazione ma anche semplici refusi che pero cambiano il senso della parola.
Guarda questi due esempi nel settore dei “bicchieri” che ho preso da due siti di prim’ordine:
Come puoi osservare, anche solo un errore di battitura (come la mancanza di una “c” in “bicchiere”) non è qualcosa di così poco comune: e, se fatto in un titolo, può inficiare tutto il lavoro e, ancora di più, quando tale errore è in inserito in un tag title o, in misura minore, in una description.
Il motore di ricerca, infatti, potrebbe non prendere in considerazione il sito e rendere tutto vano.
Perciò il “trucco” che non devi trascurare è controllare il lavoro fatto e, per sicurezza, farlo verificare da un copywriter che abbia occhio per identificare e correggere i refusi. Vale per tutti i testi del sito web e della tua comunicazione, ma anche per i tag, perché la loro funzione è molto importante. Dovresti considerare sempre di far fare un “controllo qualità” a chi è esperto di correzione e revisione, e non lasciare il tutto in mano solo a chi ti ha realizzato il sito.
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