Home copywriting, scrittura e dintorni La differenza tra l’editing di un freelance e di una casa editrice

La differenza tra l’editing di un freelance e di una casa editrice

by Simona

Di recente, in un intervento sui social, un professionista del settore editoriale italiano ha espresso una certa perplessità sull’esistenza degli editor freelance.

A cosa serve infatti un editor freelance se i libri vengono pubblicati dalle case editrici che, in genere, hanno al loro interno un editor o più che si occupano del testo?

Questa domanda provocatoria, a dire la verità, mi è parsa un po’ ingenua: ci sono infatti molte situazioni in cui i libri non sono affatto pubblicati da una casa editrice e maneggiati da editor “interni”.

Infatti, non solo Amazon e i vari servizi di self publishing negli ultimi anni hanno permesso a molti autori e a molte autrici di curare l’intera regia della loro pubblicazione senza affidarsi a editori tradizionali: ma questa opportunità è in realtà sempre esistita grazie alle tipografie e alla stampa di copie personali.

Fra l’altro, anche autori e autrici di talento che ho avuto modo di conoscere in vent’anni di lavoro in ambito editoriale in alcuni casi hanno scelto di limitarsi produrre un’unica copia del loro libro e di soddisfare la piccola ambizione personale di stringere fra le mani la loro opera, anziché gettarla nella fiumana delle 80.000 e oltre nuove pubblicazioni che, ogni anno, affollano il mercato. E, inoltre, molti autori possono decidere di affidarsi a un freelance per migliorare il loro testo e aumentare le possibilità che il loro romanzo o saggio venga selezionato per una pubblicazione.

D’altro canto, l’utilizzo della parola “editor” in contesti diversi può far nascere un po’ di confusione: per questo ho deciso di provare a sciogliere i dubbi che qualcuno potrebbe avere e lanciarmi in un argomento che può risultare anche un po’ controverso.

Chi è e cosa fa l’editor di casa editrice

Devo purtroppo iniziare sfatando un mito: l’editor in casa editrice non è tradizionalmente chi fa, nella pratica, editing.

Infatti come “editor” viene molto spesso indicata quella figura che si occupa di selezionare testi e immaginare percorsi (qualcuno ha detto “collane”?), ovvero di dare una certa impronta al catalogo dell’editore e di andare alla ricerca di autori e opere che possono soddisfare un certo tipo di gusto o indirizzo editoriale.

Quindi le case editrici non fanno editing, se l’editor fa altro?

No, anche in casa editrice i testi vengono corretti! Ma non dall’editor.

All’interno della casa editrice (o perlomeno in quelle più strutturate) esiste infatti un’altra figura che si occupa del progetto editoriale e spesso è indicata come redattore o redattrice editoriale. Si tratta del vero e proprio responsabile della realizzazione del prodotto editoriale, che ne presidia tutte le fasi, e che in qualche caso si troverà a concordare alcuni aspetti del suo lavoro con l’editore o l’editor.

Questo può creare un po’ di confusione, me ne rendo conto, ma è una specifica che non potevo fare a meno di dare.

In ogni caso, che lo si chiami editor o redattore editoriale, la figura che in casa editrice lavora sul testo ha alcune responsabilità particolari da rispettare legate agli indirizzi dati dell’azienda: infatti non solo dovrà correggere eventuali errori e rivedere il testo insieme all’autore, ma in molti casi avrà delle specifiche da seguire per inserire il romanzo o saggio in una collana o nella programmazione editoriale.

L’editor potrà infatti essere vincolato da una specifica lunghezza o da alcune indicazioni che riguardano il contenuto, che il testo dovrà rispettare pena la sua esclusione dalla programmazione, quali per esempio la presenza di una storia d’amore, di scene più o meno esplicite di sesso, di un omicidio (in una collana noir-gialla per esempio), di dettagli legati a uno specifico argomento (per esempio uno sfondo esoterico o storico se lo prevede la specifica collana), e così via.

Il ruolo dell’editor freelance

L’editor freelance, dall’altra parte, è molto più “free” nel suo lavoro, in relazione all’ultimo paragrafo che ho scritto.

Infatti molto spesso lavorando su un testo per esempio non avrà dei particolari vincoli né di lunghezza né di contenuti, a meno che a lui si rivolga un autore o un’autrice che pensa di far inserire il suo scritto in una particolare collana o progetto editoriale e che gli segnali le indicazioni già fornite da una casa editrice (quando si tratta di piccole o piccolissime realtà editoriali talvolta succede che, non avendo l’editore risorse per l’editing o figure che possano occuparsene, l’autore decida di rivolgersi a un professionista indipendente che si occupi del testo).

Dunque molto spesso l’editor freelance dovrà occuparsi solo del testo, di ripulirlo di errori a vari livelli (formale o narratologico) e di fare in modo che possa comunicare al meglio con il lettore.

Certamente in questo il lavoro dell’editor freelance è sottoposto a meno vincoli, anche se la sua responsabilità diventa molto più grande: infatti in genere il testo non sarà più rimaneggiato da altri professionisti, come potrebbe avvenire in casa editrice con la rilettura di un correttore di bozze o di un secondo redattore editoriale, ed eventuali errori potranno inficiare il lavoro finale.

In conclusione, quello che vorrei sottolineare è che il lavoro dell’editor freelance non è meno serio di quello di una risorsa interna alla casa editrice, anzi in molti casi la sua azione è caricata di molta più responsabilità.

Inoltre un freelance riconosce come propria tale responsabilità e lo fa con l’emissione della fattura, il documento che certifica di fatto la sua azione professionale.

Anche per questo è fondamentale che l’autore o l’autrice non si facciano “incantare” dalla promessa di un compenso inferiore da parte di chi non è un professionista (non possiede partita iva, non si prende la responsabilità della sua azione). Tanto che cosa conta lavorare bene se non hai nessuna responsabilità di ciò che hai fatto?

L’invito ad autori e autrici è quindi di essere molto attenti nella scelta di un editor.

Solo un professionista sentirà sempre su di sé la responsabilità di un editing fatto a regola d’arte.

È quello che capita anche a me, dal 2004, da quando ho cominciato a fare l’editor freelance.

Se le mie parole ti hanno fatto pensare e hai un testo da sottoporre a editing o revisioni, ti invito a contattarmi come indicato a questa pagina sul sito.

Potrebbe interessarti anche...

Leave a Comment