Ogni volta che scrivo dei testi (di qualunque genere siano) la fase della raccolta delle informazioni è terribilmente delicata, soprattutto con i clienti nuovi.
Non solo in un tempo relativamente breve devo scoprire il più possibile su una realtà aziendale che non conosco, e che potrebbe avere una storia molto lunga e molte cose da dire: ma spesso devo investigare anche su alcune informazioni che non sono di immediata disponibilità e che richiedono un’indagine più approfondita, che in alcuni casi gli stessi imprenditori non vogliono darmi.
Questo perché la collaborazione con un copywriter spesso li mette a nudo con domande che talvolta possono non fare piacere… e che li fanno sentire come la principessa sul pisello della fiaba di Andersen.
Conosci questa storia? Probabilmente sì, ma voglio riassumerla perché magari è passato del tempo da quando te la raccontavano.
C’era una volta un castello, dove viveva un giovane principe che aveva appena raggiunto l’età giusta per governare il suo regno. Costui aveva una madre, la regina, che decise che era giunto anche il momento che trovasse una moglie, una principessa che sì gli facesse da consorte e potesse dargli dei figli, ma soprattutto che fosse una “vera principessa”.
Così il giovane principe andò in giro per il mondo, in tutte le corti, per cercare una principessa che facesse al caso suo, ma pur incontrandone tante non ne trovò una che lo soddisfacesse.
Quando il principe fu tornato nel suo regno, una notte successe un fatto imprevisto: una carrozza si ruppe, a poca distanza dal castello, e a chiedere ospitalità fu la ragazza che viaggiava su di essa, che pur essendo zuppa da capo a piedi dichiarò di essere una principessa!
Il principe non l’aveva mai incontrata e ne restò profondamente colpito, poiché lei era molto bella, ma prima che potesse manifestare di volerla sposare sua madre dichiarò:
“Vedremo se è una vera principessa!”
La regina andò nella camera destinata all’ospite e appoggiò un pisello sul letto, poi le fece preparare il giaciglio con 20 materassi, 20 guanciali e 20 cuscini. Poco dopo tutti, nel castello, andarono a dormire.
La mattina seguente, quando si ritrovarono a colazione, la regina domandò alla ragazza:
“Come hai dormito?”
“Malissimo!” si lamentò la giovane “Non ho chiuso occhio… Quel letto non è certo un letto per una vera principessa, c’era qualcosa di duro che mi ha fatto un grosso livido e non mi ha fatto dormire!”
Solo una vera principessa poteva avere la pelle così sensibile da avvertire la presenza del piccolo ortaggio sotto una coltre di materassi, guanciali e cuscini!
Al principe non servirono altre prove e subito la chiese in moglie, con l’approvazione della regina che non trovò nulla da obiettare, visto che aveva trovato una vera principessa!
Come copywriter devo fare esattamente ciò che fa la regina: indagare e fare in modo che mi vengano date tutte le informazioni, anche quelle più “scomode”, con un effetto simile a quello del piccolo legume verde nella fiaba.
La domanda che dà più fastidio, di solito, nella prima fase del mio lavoro è questa:
“Cosa distingue la tua azienda/Il tuo prodotto/il tuo servizio da quella/o del tuo concorrente?”
Spesso i piccoli imprenditori italiani (anche di seconda o terza generazione) si vergognano di rispondere, non perché la loro azienda/il loro prodotto/il loro servizio non sia di buona qualità, ma perché in passato non hanno mai lavorato sulla comunicazione per distinguerla da quella dei concorrenti con un posizionamento di prodotto.
Men che meno, hanno mai fatto qualcosa per evidenziare la propria “unique selling proposition”, o la loro “proposta di valore”, ovvero non hanno mai identificato una singola caratteristica che li distingua dagli altri (produttori o erogatori di servizio) o che, perlomeno, si possa utilizzare in comunicazione.
Eppure, in molti casi, il legume c’è…
Però per trovarlo bisogna cercarlo, e per iniziare servono le domande giuste che ti farò io, se deciderai di contattarmi come copywriter.
Se questo articolo non ti ha punto troppo sul vivo (ma non dovrebbe fare questo un buon comunicatore “dietro le quinte” piuttosto che lo facciano pubblicamente i tuoi concorrenti?) continua a seguirmi mettendo un “mi piace” alla mia pagina Facebook.
Nel tempo spero di poterti far esclamare: “e comunicarono tutti… felici e contenti!”
2 comments
Anche per me è sempre un problema. Ultimamente mi è stato detto che devo “inventare”. Ma come faccio a inventare i servizi che offri?
Infatti è un problema enorme… e in più di dieci anni per me resta lo scoglio più difficile. Per i contenuti puoi provare stili e approcci diversi, ma ricavare le informazioni è una battaglia a suon di virgole e di domande sempre più specifiche. Paradossalmente a volte ciò che aiuta veramente sono i siti della concorrenza che ti permettono di capire cosa fa l’azienda con cui hai a che fare… anziché l’azienda stessa. Pazzesco!
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